12 maggio per Giorgiana Masi, no a provocazioni e divieti

La Questura di Roma ha vietato il corteo in ricordo dell’uccisione di Giorgiana Masi e autorizzare in quegli stessi luoghi la marcia per la vita, promossa dalle sigle dell’integralismo cattolico e antiabortista. Una manifestazione del genere in quelle strade, simbolo della lotta femminista, e in quei luoghi macchiati dal sangue di chi sfidò i divieti del governo, è la vera provocazione da rispedire al mittente.

Contribuiamo, pertanto, alla diffusione del comunicato in cui le compagne e i compagni di  Roma iniziano ad organizzarsi per ricordare, come ogni anno Giorgiana Masi.

Dopo 2 giorni di trattativa con la Questura di Roma, i gruppi e le associazioni di donne, i collettivi autorganizzati e liberi individui, promotori della giornata del 12 maggio in ricordo di Giorgiana Masi, contro il femminicidio e in contestazione alla “Marcia per la vita” convocata dall’oltranzismo cattolico, ricevono il divieto di manifestare in qualsiasi luogo adiacente al percorso della marcia.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come l’operato delle forze dell’ordine sia asservito ai poteri del governo cittadino e allo stato del vaticano, nascondendo una marcia tutta politica sotto le vesti di manifestazione sportiva, e adducendo motivi di ordine pubblico.
Giorgiana Masi come centinaia di persone il 12 maggio del 1977 erano in strada sfidando, anche quella volta, il divieto di manifestare.
Oggi come ieri saremo nelle strade del centro di Roma, partendo da Piazza Campo de Fiori fino ad arrivare a Ponte Garibaldi.
Con o senza autorizzazioni noi costruiremo la nostra giornata.
La nostre vite sono autodeterminate e la nostra rabbia non si placa.

Giovedì 9 maggio ore 18 assemblea pubblica a piazza Sonnino

Il 12 maggio tutti e tutte in piazza!

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