Niente da festeggiare, 1° maggio di lotta

Tra pochi giorni sarà il Primo Maggio, festa dei lavoratori ma, mai come quest’anno, sentiamo di non avere nulla da festeggiare! La disoccupazione avanza al pari della precarietà e chi lavora è sempre più sfruttato.

Aumenta il divario tra ricchi e poveri, così come quello tra i lavoratori “tutelati” e quelli senza alcun diritto.  Ciò accade nella totale indifferenza dei sindacati confederali sempre più cani da guardia dell’imprenditoria e sempre meno attori del conflitto sociale per il miglioramento delle condizioni del lavoro.

Non abbiamo alcuna fiducia nella classe dirigente dell’Europa e di questo paese. Entrambe hanno imposto il pareggio di bilancio e sventolano, da tempo, la bandiera dell’austerità. La parola magica che significa tutela per i privilegi economici di pochi e sacrifici per le masse (come dimostrano gli esempi di Grecia e Spagna).

Inoltre, il governo italiano è nuovamente nelle mani di Silvio Berlusconi (unico vincitore del gioco post elettorale tra riconferma di Napolitano e incarico a Letta) per cui ribadiamo che la finta democrazia parlamentare ha dismesso i panni della farsa per diventare tragedia, le cui conseguenze, però, ricadono su milioni di persone.

In questo quadro disarmante rifiutiamo con forza l’idea di un Primo Maggio in cui fare festa. Non può essere il concertone di Piazza San Giovanni lo specchio di questa giornata che deve tornare ad essere un momento di lotta concreta.

Siamo una generazione che sente sulla propria pelle di non avere un futuro ma non per questo siamo disposti a subire, passivamente, le ingiustizie di un sistema che, oggi come ieri, non funziona.

Tagli ai trasporti, all’istruzione, alla sanità, ai servizi, purtroppo, sono all’ordine del giorno e vengono propagandati come necessari. Rifiutiamo la logica della necessità perché non vogliamo più arrangiarci, non vogliamo pagare una crisi che non abbiamo prodotto. Non vogliamo più vedere persone senza un tetto, senza un pasto caldo o costrette a rinunciare alle cure mediche.

Ci sono le condizioni oggettive per rompere le solitudini in cui vivono milioni di precari, operai, studenti, disoccupati, immigrati per tornare ad essere un’unica soggettività in lotta.

Crediamo, pertanto, che la lotta per il reddito debba essere un tema centrale dei movimenti sociali. Scindere, definitivamente, il poter vivere un’esistenza dignitosa, il soddisfacimento dei bisogni, dal lavoro è ormai la priorità su cui generare, senza timore, una nuova stagione di lotte.

Il 1° maggio saremo in piazza a Bagnoli.

CONCENTRAMENTO ORE 15:00 CUMANA

Vogliamo tutto!

Case, reddito, felicità!

Le compagne e i compagni di AAA

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